sabato 31 marzo 2012

Cani che dormono


Se li svegli e basta, ricorda di avere un arma con te.

Se li svegli e li ascolti, ricorda come abbracciarli.

martedì 27 marzo 2012

I fili delle differenze


Sospesi.

Codardamente ci muoviamo coi fili che ci hanno regalato.

Belli, eleganti, spalle dritte e petto in fuori.

Movimenti col mondo che ti corre attorno.

Io i fili li ho tagliati.

Ingobbito, un occhio diverso dall'altro.

Non sarò bello da vedere ma corro col mondo.

domenica 25 marzo 2012

Piove


C'è chi cerca di fuggire dal destino che, a forza di correre, è inciampato e sta rotolando e finirà col travolgerci, tutti.

E' come cercare riparo da un temporale fuggendo verso il cielo, nella speranza di superare le nuvole.

giovedì 22 marzo 2012

Doppio


La vera sfida: trovare il proprio doppio del sesso opposto.

Attenzione: il proprio doppio, non si parla di anime gemelle.

Qua non si scopa, qua si ragiona.

Non è necessario frequentarsi, ma solo incontrarsi.

Non è obbligatorio essersi simpatici.

L'unica cosa indispensabile è capire quale parte di vita ci manca.

mercoledì 21 marzo 2012

Treni in salita


"You'll stumble in my footsteps
Keep the same appointments I kept
If you try walking in my shoes
If you try walking in my shoes".

Depeche Mode - Walking in my shoes 

Se il treno è in salita, può non farcela.

Se la tua vita è in salita, puoi non farcela.

Se chi è sul treno, se chi è nella tua vita, se tutti camminassero nelle nostre scarpe, come dicono i Depeche Mode in una loro canzone, forse, quando arriva una salita incontreremmo molti occhi amici accanto a noi a spingere avanti i desideri e portarli alla loro ultima stazione.

Noi.


domenica 18 marzo 2012

Italia

per la foto © Guillaume De Farge

Questa è l'Italia.

Un coglione che lavora.

Uno sfaccendato che coordina.

Un cretino che osserva.

venerdì 16 marzo 2012

Le belle speranze


C'era una volta il colletto bianco delle belle speranze, la favola della vita facile e gli altri cazzi.

Le belle speranze sono finite, ora ci sono solo i calci nel culo.

I sogni teniamoceli stretti.

Se vorranno anche quelli ricordiamoci che non hanno prezzo.

mercoledì 14 marzo 2012

Passi distratti


Non scendere dal treno.

Ci sono storie da sentire, vite da vivere e passioni da condividere.

Non scendere dal treno.

Si vive una volta sola.

Si vive troppo spesso come si può e non come si vuole.

Non scendere dal tuo treno.

domenica 11 marzo 2012

Doppia velocità


Fragilità è guardare un filo d'erba e sperare di coglierne la crescita.

Attesa.

Speranza.

Credendo di essere gli unici ad osservare l'impercettibile crescita.

Il filo d'erba guarda te, sperando di cogliere la vita che passa.

L'essere umano e il filo d'erba.

Non si è mai soli, si hanno solo differenti velocità.

giovedì 8 marzo 2012

Donne


A quelle che protestano.

A quelle che s'informano.

A quelle che ridono e, soprattutto, a quelle che piangono.

A quelle che danno il massimo.

A quelle che se non ci fossero dovremmo inventarcele.

A quelle che ci insegnano.

A quelle che ci amano.

Ricordando, non per piaggeria, non è nel mio stile, che dietro ad ogni grande uomo, c'è una grande donna.

Auguri a tutte voi.

lunedì 5 marzo 2012

Notturno strong


Certe volte ci si chiede se chi ci cammina accanto, chi è il nostro compagno di viaggio, di aula, di ufficio, di sbornia, si fermi un attimo a guardarci. Magari si chieda chi siamo, dove andiamo, perchè lo facciamo.

Certe domande presuppongono sensibilità, intelligenza, curiosità, nella vita di chi si incontra.

Ascoltando il respiro di chi aspetta solo lo spegnersi dei giorni, sono arrivato alla conclusione che porsi certi quesiti sia come camminare di notte e chiedersi perchè non si veda mai il sole.

domenica 4 marzo 2012

Mirror's reflection


per la foto © Eleonora De Santis


Il treno corre sulla sua guida d'acciaio. 

I passeggeri cambiano, le storie colorano i vagoni, riempiono gli occhi e si fanno vivere, annusare, ascoltare, mangiare, ragionare.

Ad alcune stazioni, il treno, ha raccolto uomini e donne speciali, diversi. Nè migliori, nè peggiori. Diversi.

Le loro storie stampate sui finestrini, come i loro volti. 

Le storie che tutti noi vorremmo vivere, che ci fanno sorridere e dire che in quello scompartimento avremmo voluto esserci noi per raccogliere quelle parole che come sangue scorrevano dentro chi le portava, con orgoglio, tatuate sulla pelle.

Nessuno si incontra per caso. 

Niente succede per caso.

Come le note di pianoforte nelle vostre orecchie appena il finestrino del vostro treno rifletterà la vostra storia.

Sorridete, siete unici.

Fuga


Tu sei fermo sul marciapiede.

La sua figura si allontana con una velocità direttamente proporzionale alla sua capacità di corsa.

In fuga dal luogo del "delitto".

Tu coi cocci.

Voltagli la schiena, non dargli soddisfazione.

Chi rompe paga, dei cocci, abbiamo già detto.

giovedì 1 marzo 2012

Balla Balla Lucio


Le mie parole una goccia inutile nel tuo mare profondo di poesia. Ti ricordo con il testo di una tua canzone, la prima di cui abbia memoria nella mia vita.

Grazie.

Balla balla ballerino 
tutta la notte e al mattino 
non fermarti. 
Balla su una tavola tra due montagne 
e se balli sulle onde dei mare io ti vengo a guardare. 
Prendi il cielo con le mani 
vola in alto più degli aeroplani 
non fermarti. 
Sono pochi gli anni forse sono solo giorni 
e stan finendo tutti in fretta e in fila 
non ce n'è uno che ritorni. 
Balla non aver paura 
se la notte è fredda e scura 
non pensare 
alla pistola che hai puntato contro. 
Balla alla luce di mille sigarette e di una luna 
che ti illumina a giorno. 
Balla il mistero di questo mondo che brucia in fretta 
quello che ieri era vero, dammi retta, non sarà vero domani. 
Ferma con quelle tue mani il treno Palermo-Francoforte, 
per la mia commozione 
c'è un ragazzo al finestrino, 
gli occhi verdi che sembrano di vetro 
corri e ferma quel treno 
fallo tornare indietro. 
Balla anche per tutti i violenti 
veloci di mano e coi coltelli, 
accidenti. 
Se capissero vedendoti ballare 
di essere morti da sempre 
anche se possono respirare. 
Vola e balla sul cuore malato 
illuso, sconfitto, poi abbandonato 
senza amore 
dell'uomo che confonde la luna con il sole 
senza avere coltelli in mano 
ma nel suo povero cuore. 
Allora vieni angelo benedetto 
prova a mettere i piedi sul suo petto 
e stancarti 
a ballare al ritmo del motore 
e alle grandi parole di una canzone, canzone d'amore. 
Ecco il mistero, 
sotto un cielo di ferro e di gesso 
l'uomo riesce ad amare lo stesso 
e ama davvero 
nessuna certezza 
che commozione, che tenerezza.