Il tempo che corre e quello che non passa mai, le cose giuste e quelle sbagliate, il bene e il male (che banalità), il sorriso e le lacrime giocano a nascondino, la carezza e lo schiaffo si inseguono, le parole sussurrate attraversano il centro della stanza e un urlo le travolge, il sole e la luna si scambiano i vestiti mentre l'odio e l'amore discutono su chi dei due sia in grado di muovere il mondo.
E' come guardare la Cappella Sistina e verso metà incontrare un ponteggio con un muratore che ti urla: “'A Dottò, fra tre mesi 'amo finito e te la vieni a guardà tutta!”. Un calcio nelle palle è meno frustrante.