mercoledì 26 marzo 2014

La viltà dell'ingrato


Goethe molto semplicemente affermò che "L'ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati.". Io non sono Goethe, sottoscrivo questa affermazione, ma faccio di più. L'ingrato è vile, è subdolo, ha la memoria corta e la lingua troppo lunga. Urgerebbe girare con forbici in tasca, certe lingue andrebbero ricondotte al letamaio che è la bocca del proprio possessore.

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