mercoledì 28 settembre 2011

Assente


Gli assenti hanno sempre torto disse, un giorno, un saggio.

Non è la costanza che viene premiata e neanche il fragore di una frase o di una parola. Quello che riempie le vite sono gli sguardi, attenti, come quelli del padre che osserva il suo bambino mentre gioca. 

Si può proteggere e avere cura di una vita anche con uno sguardo da lontano. 

Ci si siede sulla sponda del fiume e si aspetta il corpo di chi non era al tuo fianco, alla tua festa, a bere con te, a quel bancone del bar, seduto su quella panchina o ovunque ci fosse bisogno di quello sguardo.

Gli assenti hanno sempre torto, oggi posso dirlo anche io.

4 commenti:

  1. Rifletto un attimo sul concetto di "assenza".
    In base a cosa valutiamo l'assenza di una persona? Il più delle volte, dalla presenza di questa nella nostra mente, o nel nostro cuore.
    E allora, ragionando per assurdo, si potrebbe convenire che l'assenza non sia altro che un'ulteriore forma di presenza. Sterile, ma pur sempre presenza.

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  2. E' una presenza col fiatone...le assenze sono possibili presenza che non hanno "la gamba" per starci dietro...

    In base a cosa valuto l'assenza, mh...la valuto in base ai "gesti mancati"...

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  3. ma i ns gesti mancati le nostre assenze siamo sicuri che sarebbero potuti valere a qualcosa ?l'assenza non potrebbe essere stata fatta per passione per impulso e cavolo si! per il fatto conscio di sbagliare perchè si era consapevoli che quel gesto mancato se "fatto" non sarebbe stato fatto con le dovuta consapevolezza e lucidita' e non avrebbe portato a nessun beneficio?.........

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  4. io credo che ogni cosa abbia valore..i gesti mancati forse ancora di più perchè il fatto che ci si sia meditato sopra così tanto sta a significare che per noi la situazione in cui ci trovavamo era piena di significati...

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